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GIULIO CAVALLI

LE MAFIE

o3 maggio | ore 10.30 | Aula Magna Istituto Tecnico Commerciale Gentili 

Laboratorio didattico di lettura e approfondimento storico

intervengono anche gli studenti del laboratorio di scrittura di Macerata


Incontro conclusivo del laboratorio di lettura e approfondimento storico dedicato al tema delle mafie. Il libro adottato per il laboratorio è stato Mio Padre in una scatola da scarpe, di Giulio Cavalli.  Gli studenti oltre a leggere il libro hanno partecipato a 3 lezioni di approfondimento sul tema di cui una con il Procuratore di Macerata Giovanni Giorgio. In questo appuntamento, gli studenti avranno modo di confrontarsi direttamente con l’autore e parlare del libro che si ispira alla vera storia di Michele Landa, una vittima della camorra ucciso mentre stava facendo servizio come guardia giurata a un ripetitore nel territorio di Mondragone. Un delitto ancora rimasto insoluto, consumato in un territorio dove la presenza mafiosa è pressante e dove anche chi, come Michele Landa, cerca di starne lontano, prima o poi, viene raggiunto.

 


GIULIO CAVALLI
è un attore, drammaturgo, scrittore, regista teatrale. Nel 2009 mette in scena il monologo Do ut Des, spettacolo teatrale su riti e conviti mafiosi. A causa delle minacce mafiose ricevute a seguito della messa in scena di quest’ultimo spettacolo, gli è stata assegnata una scorta. Cavalli prosegue nella sua denuncia delle collusioni e infiltrazioni mafiose con RadioMafiopoli e altri spettacoli. Il 4 gennaio del 2010 gli viene assegnato il Premio Giovani Giuseppe Fava.
Nel 2010 viene eletto come Consigliere nelle elezioni regionali in Lombardia e nello stesso anno pubblica il suo primo libro Nomi, cognomi e infami.  Nel 2011 scrive e interpreta L’innocenza di Giulio, spettacolo sul processo a Giulio Andreotti al quale  segue nel 2012 il libro L’innocenza di Giulio: Andreotti e la mafia
Seguiranno Mio Padre in una scatola da Scarpe e Santamamma, fino all’ultimo, Carnaio, edito da Fandango, un incubo di carne e soldi nel quale, con uno sguardo che ricorda Saramago e Bolaño,  mette in scena  la profezia di un mondo prossimo, in cui l’ultimo passo verso l’abisso è già alle nostre spalle.