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Arriva il 27 marzo alle ore 18,30 presso la libreria Quodlibet in via Mozzi, 23, lo storico Gastone Breccia, docente all’Università di Pavia, per presentare il suo ultimo lavoro: “La guerra dimenticata” nel quale riprende il conflitto coreano che ha sospinto il mondo a un passo da un conflitto nucleare e  oggi  ci appare  quasi come un tragico laboratorio dei conflitti contemporanei. 

 

Gastone Breccia
Nato a Livorno nel 1962, laureato in Lettere classiche, dal 2001 insegna Storia e Letteratura Bizantina all’Università di Pavia. Ha curato per la collana “I Millenni” il volume antologico L’arte della guerra. Da Sun Tzu a Clausewitz (Torino, Einaudi 2009), cui sono seguiti vari saggi quali I figli di Marte. L’arte della guerra nell’antica Roma (Milano, Mondadori 2012); L’arte della guerriglia (Bologna, Il Mulino 2013); 1915. L’Italia va in trincea (Bologna, Il Mulino 2015). Nel 2011 ha seguito sul campo il conflitto afghano da cui è nato il volume La tomba degli imperi (Milano, Mondadori 2013) e nel 2015 quello in Iraq e Siria.

 

 

 

La guerra Dimenticata

«… guerra civile, guerra limitata, guerra per procura o di coalizione; l’ultima guerra con mischie corpo a corpo alla baionetta e la prima con duelli aerei tra caccia a reazione; una tragica ma provvidenziale alternativa alla terza guerra mondiale; una semi-world war; una guerra per la supremazia in Asia nordorientale»

Tre anni di combattimenti, centinaia di migliaia di perdite tra i militari dei paesi belligeranti e almeno un milione e mezzo tra i civili; un paese devastato, il mondo sospinto a un passo da un conflitto nucleare; una pace mai firmata e dunque una crisi irrisolta, che ancora oggi, a tratti, fa salire la tensione internazionale al livello di guardia: ciò nonostante la guerra di Corea è per eccellenza «la guerra dimenticata» del XX secolo. Eppure il nostro mondo ne è l’erede diretto, perché essa segna il ritorno della Cina tra le grandi potenze; ed è con il rapido riarmo del 1950-53 che inizia la trasformazione della società statunitense in una «macchina bellica» destinata a contrastare l’espansione comunista e a «combattere per la libertà e la democrazia». La guerra di Corea ci appare oggi quasi un tragico laboratorio dei conflitti contemporanei. 

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